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Guerra dei Mondi
In entrambi i casi si assiste a uno spostamento dalla politica all’etica, in forza del quale non esistono più nemici riconosciuti come tali, ma solo il bene (soldati buoni e buoni volontari) contro il male (rappresentato da “nemici dell’umanità” o da sofferenze che si devono lenire ma non si potranno mai abolire). In altre parole, da un asse politico incentrato sulle opposizioni uguaglianza/differenza o amico/nemico, il discorso si sposta sul piano etico del giusto e dell’ingiusto, fino all’imponderabile
del bene contro il male, riproducendo in toto il clima teologico della guerra preventiva…